
La Pedagogia e la Politica sono categorie storiche e culturali che nascono da una comune base ontologica: l’umano. Da sempre, entrambe, si sono affermate come non-luoghi della Teoria e della Prassi dell’agire in quella che si sarebbe chiamata comunità, società, Πόλις.
Sia la Pedagogia che la Politica, seppur con declinazioni apparentemente differenti, hanno dovuto immaginare paradigmi formativi opportuni per affrontare lo Zeitgeist, per il quale l’Uomo, con le sue scelte e con il suo pensiero avrebbe costruito, come pietre angolari del Sistema-Mondo, luoghi, riflessioni, fondate su valori e idee poi divenute ideologie.
Come sappiamo, le crisi culturali, economiche, identitarie, hanno mutato ed indebolito un rapporto necessario tra la Pedagogia e la Politica.
Ma in uno snodo fondamentale nella storia dell’umanità, come questa epoca ci insegna, è quantomai opportuno ripercorrere e ricostruire i fili di un rapporto essenziale, stigmatizzando la fondamentale possibilità di “aver cura” del pensiero e della “facoltà di giudizio”.
Se è vero che siamo soggetti “culturalmente modificabili” (N. Doidge, Alva Noe) e frutto della relazione con l’Altro, e se è vero, come scrive Edgar Morin, che siamo 100% natura e 100% cultura, occorre chiedersi come un nuovo Umanesimo potrà costruirsi attraverso una nuova idea di “Uomo Planetario” (E. Balducci) capace di vivere una dimensione dell’umano, nella quale la Pedagogia e la Politica dialoghino nuovamente in un percorso di crescita, di rispetto e di responsabilità. In che modo l’educazione e la politica possono concorrere alla formazione di cittadini capaci di interiorizzare virtù politiche, quali: rispetto dell’altro; rispetto delle istituzioni; essere prudenti nei giudizi; ritenere necessario lo studio e praticarlo; avere il coraggio di decidere; distinguere nettamente tra pubblico e privato; conoscere il dolore delle persone.
In questa prospettiva intendiamo dedicare il numero Speciale della rivista a ricerche e contributi che
abbiano come campo di indagine il rapporto tra pedagogia e politica, riflettendo sul ruolo che queste categorie possono svolgere nella capacità di costruire Comunità Pensanti, in grado di attivare percorsi di politica civilmente orientata, attraversando alcuni dei temi fondativi della pedagogia generalista:
- La figura del Maestro come riferimento culturale;
- Paradigma della complessità in educazione;
- Educazione, merito, democrazia;
- Apprendimento generativo e apprendimento transitorio;
- Empatia, Apprendimento e Società;
- Educare al pensiero critico.